Qual è stato l’impatto psicologico del Covid-19 su pazienti oncologici?
Ai microfoni di Radio Rosa rispondo a domande riguardanti l’impatto psicologico del Covid-19 su pazienti oncologici. Stiamo vivendo un’epoca particolare in un tempo particolare: abbiamo vissuto una situazione che ha messo tutti a dura prova, dal punto di vista sociale, economico ed emotivo. Durante gli ultimi due anni, caratterizzati da isolamento e restrizioni, per i pazienti con un problema oncologico ha pesato di più la mancanza di contatto e vicinanza dei propri cari; per i caregiver invece, a mancare è stata soprattutto quella che consideravano la “normalità” e quotidianità.
Sebbene stiamo andando incontro alla nuova normalità, così come più volte in un recente passato è stata auspicata, è in realtà ancora forte l’insicurezza rispetto al futuro, complici i drammatici scenari di guerra che stiamo vivendo. Al contempo, se davvero saremo in grado, sia come individui che come società, di fare tesoro dell’esperienza vissuta per offrire un futuro un po’ più consapevole e solidale anche alle nuove generazioni, che tanto stanno soffrendo l’isolamento e l’incertezza, forse non saranno stati soltanto due anni da dimenticare. Un po’ come ci suggerisce un’antica saggezza indiana: abbiamo l’opportunità di poter trasformare le lacrime in perle. Non perdiamo questa occasione. Che cosa ci potremmo aspettare dal prossimo futuro? Maggiore capacità di far fronte agli urti della vita, cioè maggiore resilienza. Ricordiamocelo: la forza di un individuo non si misura in base al numero delle sue vittorie, ma in base alla sua capacità di far fronte a ciò che non va come desideravamo. Cado, mi alzo e ricomincio a camminare, ricado, mi alzo nuovamente e torno a camminare. Chi ha un problema oncologico lo sa bene.