Emozioni e confronto sociale: il ruolo dell’invidia e gli effetti di lockdown e restrizioni nel caso di Assago

"Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia”. Questa la dichiarazione che il 46enne arrestato ad Assago ha rilasciato al pm, dopo aver accoltellato 5 persone, uccidendone una, in un supermercato, all’interno di un centro commerciale. Le cronache riportano il drammatico gesto dell’uomo etichettato, forse troppo semplicisticamente, come “malato psichiatrico”, in riferimento al quale, sarà ovviamente la perizia, nelle giuste sedi, a stabilire lo stato psichico dell’uomo. Stando alle dichiarazioni dell’autore del reato, pare che l’invidia abbiamo giocato un importante ruolo. Che cosa è l’invidia? L’invidia è un’emozione che generalmente nasce dalla comparazione sociale ed  implica un confronto tra le caratteristiche che il soggetto percepisce di se stesso e quelle che attribuisce agli altri. In altri termini, l’invidia scaturisce da un confronto tra l’individuo e un’altra persona che produce un esito sfavorevole nei confronti del proprio Sé, inducendo nel soggetto che la prova, un senso di inferiorità e auto-svalutazione. In alcuni casi questa emozione produce effetti negativi, mentre in altri positivi. Nel primo caso l’invidia tende ad esprimersi attraverso sentimenti di odio e vendetta che possono condurre alla messa in atto di comportamenti violenti, nel secondo invece potrebbe innescare una sana competizione, motivando l’individuo al miglioramento di se stesso e alla sua stessa crescita personale. Se quanto detto finora è ciò che l’invidia è, vediamo ora con che cosa possiamo confonderla. Un’altra emozione che nasce dal confronto sociale e che potrebbe essere considerata speculare all’invidia è quella sensazione di piacere sperimentata ogni qual volta vediamo gli insuccessi altrui. Molte persone, anziché reagire con rabbia, tendono a provare piacere ogni qual volta osservano rovinose cadute di coloro che ricoprono uno status sociale superiore al proprio. Oltre all’invidia e oltre al provare piacere per gli altrui insuccessi, per completare il paniere delle più diffuse emozioni di confronto sociale, non possiamo non citare la gelosia, sentimento troppo spesso, a torto, considerato sinonimo di invidia. La gelosia nasce da una credenza: la persona gelosa teme che la propria relazione con un’altra persona sia minacciata da una terza pertanto, percependo con terrore la minaccia all’integrità del proprio Sé, tenderà a reagire con ostilità e rabbia verso gli altri, mettendo talvolta in atto comportamenti violenti nei confronti del partner stesso. E’ evidente che, nel caso di Assago, sia stata l’invidia a giocare un ruolo importante sebbene, molto probabilmente, non sia stata solo questa emozione a poter far scattare così tanta gratuita aggressività.  I comportamenti degli esseri umani sono pluri-determinati. Ciò significa che più variabili  contemporaneamente, concorrono a determinare la messa in atto di uno specifico comportamento: background culturale, caratteristiche di personalità, educazione ricevuta, circostanze ambientali, stato mentale specie specifico,  oltre allinear storia di vita del soggetto. Per questo motivo, etichettare tutto questo con la definizione di “malato psichiatrico”, a mio parere, oltre che scorretto è decisamente riduttivo. Più costruttivo e utile è invece ragionare sulle difficoltà dell’apparato dei servizi rivolti alla salute mentale e sullo scarso budget che, da sempre, il Sistema Sanitario Nazionale, destina a tali servizi. Ciò è risultato ancora più evidente in questa nostra epoca nella quale è emerso chiaramente, a seguito della pandemia che tutti noi abbiamo vissuto, quanta poca attenzione è riservata alla salute mentale stessa, a dispetto dell’esplosione di problemi psicologici che è stata registrata negli ultimi due anni. Isolamenti e restrizioni hanno contribuito in maniera importante a esacerbare problemi già esistenti, a crearne di nuovi e a slatentizzarne altri che evidentemente erano sotto soglia. All’inizio tutti ci hanno detto che sarebbe andato tutto bene. In realtà la pandemia ci ha lasciato una Società più violenta, più fragile psicologicamente e più debole di valori.

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